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COSA STA A SIGNIFICARE LA PAROLA CITES?

Gleni Boutique Online: Borse ed Accessori in Pelle esotica

Cosa vuol dire CITES?
Perché è un documento essenziale nell’esportazione dei nostri prodotti in pelle esotica in paesi al di fuori dell’Unione Europea?
Perché richiede così tanto tempo compilare questi certificati specifici, prendendo quindi più tempo per i tempi di spedizione?
Perché i prodotti che necessitano questi documenti per l’esportazione dai Paesi Europei costano di più?
Non è possibile procedere senza la certificazione CITES?

CITES

Ci piacerebbe aiutarvi a capire l’importanza di questa procedura e il perché, in alcuni casi particolari, la certificazione CITES è così essenziale per la riuscita della spedizione fuori dall'Unione Europea dei prodotti acquistati, che altrimenti sarebbero automaticamente rispenditi al mittente.
Se preferisci saltare le spiegazioni riguardanti la terminologia sul certificato CITES e desideri leggere soltanto perché questa documentazione è necessaria nella spedizione dei nostri prodotti, clicca qui.


Coloro che sono interessati a capire l’esatto significato della terminologia connessa alla procedura CITES, di seguito troveranno spiegazioni dettagliate e semplificate di ogni termine usato regolarmente dai dipartimenti CITES.



Cosa vuol dire la parola CITES? E’ forse una parola magica che protegge le specie protette di animali e piante o è soltanto un altro ostacolo burocratico?


CITES è un’abbreviazione che sta per Convention on International Trade in Endangered Species of wild fauna and flora, ovvero Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione di flora e fauna selvatiche.

La Convenzione di Washington (1973) sul commercio internazionale delle specie selvatiche di flora e faura, più comunemente conosciuta come CITES, mira a proteggere le specie in via d’estinzione di fauna e flora regolarizzando e monitorando il loro commercio internazionale. Ben 169 paesi nel mondo hanno già aderito alla CITES.

Il segretariato della CITES è amministrato dall’UNEP (the United Nation Environment Programme - il programma ambientale delle Nazioni Unite) che ha sede a Ginevra.

Le specie protette coperte dalla CITES sono classificate in tre categorie in base al livello di minaccia a cui sono esposti. L’importazione ed esportazione di specimens vive, di alcune loro parti o di prodotti da essi derivanti è vietata (appendice I, con eccezioni) o permessa solo con speciali autorizzazioni. In altre parole:

Se si vuole commerciare da o per l’Unione Europea (importare, esportare o ri-esportare) parti di specie animali o di prodotti da essi derivanti (es: borse, portafogli, cinture, scarpe), incluse nelle appendici della CITES al momento dell’importazione o esportazione, viene richiesto di presentare il certificato CITES originale (certificato CITES di permesso per l’importazione o ri-esportazione), rilasciato dalle autorità competenti (le Autorità di gestione CITES) del paese d’origine o provenienza. I documenti necessari possono essere rilasciati solo sotto soddisfacimento di determinate condizioni e devono essere presentati alle autorità di frontiera.

I membri della CITES hanno stabilito una lista di specie in via d’estinzione suddividendole in 3 diversi livelli di priorità:

APPENDICE I: (anche nota come appendice A)
Quest’appendice elenca le specie di animali e piante più a rischio tra tutte quelle protette dalla CITES. Queste specie sono minacciate d’estinzione e la CITES vieta categoricamente la loro commercializzazione,  eccetto quando esse siano importate per talune ragioni a carattere non commerciale (articolo III), come in caso di ricerche scientifiche. In questi casi la commercializzazione è autorizzata con un permesso esplicito d’importazione ed uno di esportazione o ri-esportazione.

APPENDICE II: (o appendice B)
Questa categoria include le cosiddette “specie monitorate”ovvero quelle specie il cui commercio è controllato e limitato. La commercializzazione di queste specie è permesso ma strettamente regolamentata ed ogni singolo pezzo deve essere rilasciato con il corrispondente certificato CITES per  permetterne la vendita. Questi certificati devono contenere tutti i dettagli dell’animale e della sua stessa importazione, la licenza per l’importazione,ecc.

APPENDICE III: (o appendice C)
Quest’appendice include specie controllate che vengono protette dal Paese di provenienza e tale stato si è incaricato di aiutare queste specie controllandone e limitandone il commercio per evitare il declino delle medesime specie. Questi stati richiedono la collaborazione degli altri stati membri della CITES per prevenire uno sfruttamento incontrollato ed il commercio illegale di queste specie. Il commercio internazionale è permesso solo se presentato il relativo permesso o certificato.

Entrambi i pellami di pitone e di coccodrillo sono inclusi in queste appendici, ecco perché la loro commercializzazione è controllata dalla rigida regolamentazione e dalle procedure applicate dalla CITES.


Talune specie di rettili e serpenti oggigiorno sono in pericolo d’estinzione proprio a causa della distruzione dei loro habitat naturali e la loro massiccia commercializzazione molto spesso attuata la vendita opportunistica e illegale dei loro pellami. E’ possibile contribuire ad un miglioramento di questa situazione uniformandosi scrupolosamente alle regolamentazioni concernenti la protezione di queste specie.

 


Documentazione Cites

Mettendo da parte la terminologia specifica, cerchiamo di capire cosa comporta per il business esportare al di fuori dell’Unione Europea i derivati e, nel nostro caso particolare, quindi, un articolo fatto di pitone, coccodrillo o cocco "Ligator".

Analizzeremo la complessa procedura burocratica e commerciale da seguire scrupolosamente in modo da poter recapitare con successo gli ordini ai nostri clienti, senza alcun rischio o problema, rispettando le regole di commercio e cercando ove possibile di ridurre il tempo di attesa per il ricevimento dei prodotti da parte del cliente.

Quali documenti sono richiesti dalla Frontiera prima che si possa ottenere al di fuori dell’Unione Europea di un articolo?



Prima di rispondere a questa domanda vorremmo darvi un’idea dei documenti che devono essere già in nostro possesso e delle regole che dobbiamo scrupolosamente seguire dal momento in cui inizia la produzione della vostra borsa in pelle esotica:

  • La pelle di pitone e coccodrillo, dalla sua iniziale importazione in Italia dal suo stato d’origine, deve essere correlato di certificato d’importazione specificante il paese da cui arriva la pelle, il nome scientifico dell’animale da cui è stato ricavato il pellame, il numero di licenza relativo alla sua importazione, i dettagli dell’agenzia che l’ha importata e così via.  Vorremmo porre l’accento che sia la conciatura della pelle che la colorazione hanno luogo dall’inizio alla fine in Italia.
  • La conceria deve compilare una dichiarazione scritta, nel documento pertinente, della quantità di pelle venduta al’industria manifatturiera, il numero di licenza con cui sono importati quei pellami, i paesi di provenienza delle pelli esotiche, ecc…
  • Ogni pelle utilizzata per la produzione di un articolo deve essere correttamente inserita nel registro manifatturiero.

Quali procedure devono eseguite e quali condizioni devono sussistere per ottenere il certificato di ri-esportazione una volta che il prodotto è stato acquistato da un cliente?

  • Un certificato CITES deve essere richiesto, per consentire la riesportazione di un qualsiasi articolo comprato da un cliente, indipendentemente dalla quantità di borse o dalle loro dimensioni. Questo è un certificato temporaneo, è rilasciato a nome del compratore dell’articolo ed ha validità solo per quella determinata vendita. L’acquirente quindi dovrà poi richiedere un altro certificato nel caso in cui desiderasse rivendere a suo volta il prodotto.

Per richiedere il certificato sono necessari i seguenti documenti:

  • Il modulo di domanda del certificato, indicante chiaramente i dettagli del compratore (nome, cognome, indirizzo), i dettagli del venditore, una descrizione dettagliata dei beni, la provenienza del pellame, la licenza d’importazione, il nome scientifico della specie, il suo nome comune;
  • l’appendice di appartenenza, la provenienza d’origine dell’animale (se l’animale è stato allevato in cattività o se proviene dal suo habitat naturale);
  • Il formulario dichiarativo della conceria, enumerante la quantità di pellame venduto all’industria manifatturiera, il numero di licenza con cui questi pellami sono stati importati, il paese d’origine della pelle, ecc.;
  • La dichiarazione dell’industria manifatturiera relativa all’uso della pelle nella produzione dell’articolo;
  • La ricevuta di pagamento della tassa governativa.

Una volta che il certificato CITES è stato rilasciato (il che richiede alcuni giorni), tutti i prodotti, la documentazione rilasciata, e la fattura devono essere presentati alle autorità supervisionanti di competenza (in Italia questa funzione è svolta dalla sezione amministrativa del Corpo Forestale) per il controllo. Dopo l’attento controllo degli agenti incaricati, il certificato CITES originale viene rilasciato con il timbro della dogana e il modulo DG2, che autenticano e garantiscono che i dettagli inseriti nella documentazione corrispondono ai medesimi prodotti.
Questo modulo è richiesto per l’importazione di prodotti nello stato in cui i beni saranno inviati.


Come potete vedere la procedura che dobbiamo seguire per l’invio dei nostri prodotti fatti in pelle di specie incluse nelle categorie CITES, è piuttosto complicata ed impegnativa, in quanto ogni passaggio deve essere compiuto meticolosamente, seguendo la legge alla lettera e seguendo le loro restrizioni.


E’ importante capire che questa procedura DEVE ESSERE ESEGUITA ASSOLUTAMENTE indipendentemente dalla quantità di articoli comprati dal cliente, dalle pelli usate o dal loro volume (sempre parlando delle spedizioni fuori dell'Unione Europea).

Anche nel caso in cui sia presente un solo pendente o una rifinitura della fodera della borsa che sia in pelle di pitone o coccodrillo, la procedura di cui sopra deve essere applicata, con la stessa meticolosa attenzione che si ha per un consistente ordine di articoli fatti interamente di pitone o coccodrillo.

Per questo consigliamo ai nostri clienti di acquistare almeno due articoli nello stesso ordine (due cinture, una borsa e una cintura, una borsa e un portafogli, una cintura e un paio di scarpe, ecc.) in modo da risparmiare sul costo del certificato CITES (il documento, infatti, ha lo stesso prezzo sia che nell’ordine sia presente un solo articolo, sia che ce ne siano due o venti. Per questo è più conveniente piazzare un unico e consistente ordine piuttosto che due o più ordini separati).

Per riassumere ciò che abbiamo appena detto, possiamo concludere che:

Il commercio dei nostri prodotti viene effettuato seguendo criteri rigorosi che regolano la commercializzazione di specie protette, al fine di ottenere il certificato CITES che consente il passaggio regolare alla dogana, senza correre il rischio che i prodotti vengano rinviati al mittente o che i tempi di consegna si prolunghino, esclusi i giorni necessari per la preparazione dei suddetti documenti.

Il certificato CITES non viene rilasciato da autorità locali collocate nel luogo in cui si trova il negozio, il certificato può essere, infatti, rilasciato esclusivamente dai dipartimenti autorizzati dalle autorità della CITES che sono specializzati nella stesura di questi documenti. Nella maggior parte dei casi queste autorità sono site a notevole distanza dalla città in cui si trova il negozio.

 

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